I servizi crypto saranno integrati negli smartphone Xiaomi
I servizi crypto saranno integrati negli smartphone Xiaomi grazie alla partnership del produttore cinese con Sei. I dispositivi venduti al di fuori della Cina continentale e degli Stati Uniti saranno dotati di un wallet crypto preinstallato e di una piattaforma per lavorare con asset digitali.
Il team dietro la blockchain Sei ha annunciato una partnership strategica con la società tecnologica cinese Xiaomi. Nell’ambito della collaborazione, tutti i nuovi smartphone del marchio saranno dotati di app preinstallate per lavorare con asset digitali. L’iniziativa si applica solo ai dispositivi mobili venduti al di fuori della Cina continentale e degli Stati Uniti.
Nell’ambito dell’iniziativa, i servizi crypto di Sei saranno integrati direttamente nell’ecosistema Xiaomi. I dispositivi presenteranno un’app per la custodia sicura degli asset crypto, un servizio per trasferimenti crypto P2P e una piattaforma per accedere alle app decentralizzate.
Secondo Jeff Feng, co-fondatore di Sei Labs, l’iniziativa mira a portare l’uso delle criptovalute al livello dei dispositivi di consumo di massa. La preinstallazione dell’app inizierà in Europa, America Latina, Sud-est asiatico e Africa. Feng ha sottolineato che queste regioni sono state scelte per la loro infrastruttura crypto sviluppata e l’elevata popolarità dei dispositivi Xiaomi.
Xiaomi è uno dei tre maggiori produttori di smartphone al mondo. L’azienda detiene una quota del 13% del mercato globale dei dispositivi mobili, anche se in alcuni paesi questa percentuale è significativamente più alta. Ad esempio, Xiaomi rappresenta il 36,9% del mercato degli smartphone in Grecia e il 24,2% in India. In totale, circa 168 milioni di dispositivi mobili Xiaomi sono stati venduti nel 2024.
Il prossimo passo nella collaborazione tra le aziende sarà l’introduzione dei pagamenti in stablecoin nella rete retail e digitale di Xiaomi. Le aziende stanno valutando l’accettazione di USDC e altre stablecoin per l’acquisto di prodotti Xiaomi. I primi lanci pilota sono previsti per il secondo trimestre del 2026 a Hong Kong e nell’Unione Europea, con la possibilità di un’ulteriore espansione in altre giurisdizioni che soddisfano i requisiti normativi.
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