
- Polkadot ha aperto la votazione su pUSD supportato da DOT tra forti consensi e aspre critiche.
- Il precedente progetto fallito di stablecoin aUSD solleva dubbi sulla governance e sulla fiducia tecnica.
- Il fondatore di Polkadot, Gavin Wood, sta promuovendo la strategia delle stablecoin per stabilizzare le ricompense dei validatori.
La comunità di Polkadot sta valutando una delle sue proposte più significative fino ad oggi, un piano per lanciare una stablecoin nativa interamente supportata da token DOT.
Conosciuto come pUSD, il progetto è oggetto di dibattito tramite un referendum on-chain che ha rapidamente attirato forte interesse, sostegno appassionato e critiche aspre in egual misura.
La spinta di Polkadot per una stablecoin nativa
La proposta è stata introdotta da Bryan Chen, co-fondatore e chief technology officer di Acala, tramite RFC-155.
La proposta mira a distribuire una stablecoin supportata da DOT sull’Asset Hub di Polkadot, utilizzando il protocollo Honzon.
Per riferimento, Honzon aveva precedentemente alimentato la fallita stablecoin aUSD di Acala, una connessione che ha alimentato sia ottimismo tecnico che sfiducia nella comunità.
Chen ha sostenuto che Polkadot deve avere una stablecoin nativa e decentralizzata per ridurre la dipendenza da USDT e USDC, che dominano l’ecosistema con una quota di mercato combinata di oltre 74 milioni di dollari.
Senza una tale mossa, Chen ha avvertito, la rete rischia di perdere liquidità e vantaggi strategici a favore di chain concorrenti che già dispongono di proprie stablecoin native.
Al momento della stesura, oltre il 74,6% dei voti è a favore della misura, anche se non ha ancora raggiunto la soglia di approvazione del 79,7% richiesta per il passaggio.
Oltre 5,6 milioni di dollari in DOT, pari a più di 1,4 milioni di token, sono già stati impegnati nella votazione.
La votazione rimarrà aperta per altre tre settimane, garantendo che l’esito sia tutt’altro che certo.
I ricordi di Acala e i dubbi della comunità
Sebbene per molti il caso di una stablecoin supportata da DOT sia chiaro, i ricordi del crollo di Acala nel 2022 pesano ancora sul dibattito.
Il progetto aUSD di Acala è stato compromesso dopo un exploit, portando a una perdita di fiducia e danni finanziari che si sono propagati nell’ecosistema.
I critici sostengono che nessuno coinvolto con Acala dovrebbe essere incaricato di lanciare un’altra stablecoin, indipendentemente dai meriti tecnici del protocollo sottostante.
Alcuni dei partecipanti più attivi della rete hanno votato contro la misura, indicando il rischio di ripetere errori passati.
Il gruppo noto come TheGlobedotters ha dichiarato che ad Acala non dovrebbe mai più essere affidato un progetto strategico di questa portata, mentre altri hanno sottolineato la necessità di una rigorosa supervisione da parte del Technical Fellowship di Polkadot prima che qualsiasi stablecoin possa essere distribuita.
The White Rabbit, un altro membro della comunità, si è opposto alla proposta ma ha suggerito che potrebbe sostenerla a condizione che Acala sia esplicitamente esclusa dallo sviluppo e che siano garantite solide salvaguardie di governance.
Gavin Wood delinea la visione più ampia per Polkadot
Il fondatore di Polkadot, Gavin Wood, ha dato peso alla discussione articolando una strategia più ampia per le stablecoin all’interno dell’ecosistema.
All’inizio di questo mese, Wood ha sostenuto che Polkadot deve perseguire approcci multipli, incluse stablecoin native completamente collateralizzate e quelli che ha definito asset “stable-ish” progettati per ridurre, ma non eliminare, la volatilità di DOT.
Wood ha inoltre evidenziato gli incentivi per i validatori come considerazione chiave. Ha suggerito l’idea di pagare i validatori direttamente in una stablecoin supportata da DOT come pUSD, invece che con ricompense DOT volatili.
Questo cambiamento, ha sostenuto Wood, stabilizzerebbe il reddito dei validatori, attirerebbe partecipanti istituzionali e rafforzerebbe il modello di sicurezza a lungo termine della rete.
Secondo il design, DOT verrebbe utilizzato come collaterale e PUSD verrebbe emesso contro di esso, con meccanismi di liquidazione che garantiscono il mantenimento del peg.
I sostenitori affermano che ciò potrebbe risolvere un problema di lunga data delle entrate dei validatori che fluttuano bruscamente con le oscillazioni del prezzo di DOT.