Altman di OpenAI: la superintelligenza arriverà entro il 2030, l’AI non vedrà mai gli esseri umani come “formiche”

Sam Altman, CEO di OpenAI, ha recentemente dichiarato che l'AI supererà l'intelligenza umana entro il 2030. Secondo lui, nei prossimi anni l'AI compirà enormi progressi, arrivando persino a realizzare scoperte scientifiche impossibili da raggiungere autonomamente per l'uomo. Ha inoltre menzionato che OpenAI ha in programma di sviluppare una serie di dispositivi che ridefiniranno il modo in cui utilizziamo i computer.

La scorsa settimana, il quotidiano tedesco WELT ha intervistato Altman a Berlino. Di seguito il contenuto dettagliato dell'intervista (con alcune omissioni).

Domanda: Sam, quale caratteristica pensi che l'AI non potrà mai sostituire in te?

Sam Altman: Penso che troveremo una risposta. Ma c'è una cosa unica: le persone si preoccupano degli altri e di ciò che fanno, sentono il bisogno di interagire con gli altri.

Credo che queste qualità diventeranno sempre più importanti nel mondo dell'AI. Avremo uno strumento incredibile, ma dovremo comunque capire cosa fare, di cosa hanno bisogno gli altri e cosa trovano utile.

Domanda: L'AI si sta sviluppando rapidamente. Quando pensi che emergerà una superintelligenza in grado di superare l'uomo in ogni ambito?

Altman: Sotto molti aspetti, GPT-5 è già più intelligente di me, e credo che lo sia anche rispetto a molte altre persone.

GPT-5 è in grado di fare molte cose impressionanti, ma non riesce ancora a svolgere compiti che molte persone possono eseguire facilmente.

Questa situazione durerà ancora per un po', perché gli esseri umani utilizzeranno questi strumenti sfruttando la loro intuizione, creatività e intelligenza. Mi aspetto che la traiettoria dei progressi nelle capacità dell'AI rimarrà estremamente ripida.

Da quando è stato lanciato ChatGPT, in soli tre anni le capacità dei modelli sono aumentate notevolmente. Non vedo segni di rallentamento. Tra due anni, è molto probabile che l'AI realizzi scoperte scientifiche che l'uomo non potrebbe compiere da solo. Per me, questo rappresenta l'inizio della vera superintelligenza.

Domanda: In quale anno specifico prevedi che emergerà questa superintelligenza?

Altman: Direi sicuramente che entro la fine di questo decennio, cioè il 2030, se non avremo ancora modelli straordinari in grado di fare ciò che noi non possiamo, ne sarei molto sorpreso.

Inoltre, se entro il 2026 non vedremo un ritmo di progresso simile a quello del 2024 e 2025, sarei altrettanto sorpreso. Detto ciò, entro la fine del 2026, mi aspetto che emergeranno alcuni modelli che, se esistessero oggi, ci stupirebbero profondamente.

Domanda: Quali lavori potrebbero scomparire nel prossimo futuro?

Altman: Pensiamo ai lavori che svolgevamo 30 anni fa, oggi potrebbero non esistere più, oppure sono nate nuove professioni che allora erano inimmaginabili.

Ho letto una statistica secondo cui circa la metà dei lavori nella società cambia ogni 75 anni. Questo accadrebbe anche senza l'AI. Credo che il cambiamento avverrà e mi aspetto che ora sia ancora più rapido.

Dovremmo concentrarci sulla percentuale di compiti svolti dall'AI, piuttosto che sulla percentuale di lavori sostituiti. Esistono molte posizioni lavorative in cui la maggior parte delle mansioni cambierà. Ovviamente, emergeranno anche nuovi ruoli. E molti lavori attuali scompariranno del tutto, sostituiti da queste nuove professioni.

È ancora più interessante chiedersi: tra tutte le attività che svolgi ogni giorno, quante saranno eseguite dall'AI? Posso facilmente immaginare che, nel prossimo futuro, il 30-40% dei compiti nell'economia sarà svolto dall'AI.

Domanda: Quest'anno sei diventato padre. Che tipo di istruzione consiglieresti a tuo figlio affinché tra 30 anni non venga semplicemente sostituito da un ruolo automatizzato dall'AI?

Altman: Le meta-competenze di imparare a imparare, adattarsi e affrontare molti cambiamenti. L'ho già detto: imparare a capire di cosa hanno bisogno le persone, come creare prodotti e servizi utili per loro, come interagire con il mondo.

Sono convinto che le persone resteranno al centro delle storie degli altri. In questo mondo, tutto può diventare meraviglioso. Credo anche che il desiderio umano di novità, di aiutare gli altri e di esprimere la propria creatività sia infinito.

In tutte queste rivoluzioni tecnologiche, le persone si chiedono naturalmente cosa faremo. Nell'era industriale sono arrivate le macchine. Le abbiamo viste fare ciò che facevamo noi e ci siamo chiesti: "Qual è il nostro posto?"

Ogni generazione ci sorprende con la propria creatività, le nuove idee e tutti gli strumenti costruiti dalla generazione precedente. Sono certo che anche i miei figli faranno lo stesso.

Domanda: Sembri molto ottimista, ma ci sono anche molti critici dell'AI. Ad esempio, il ricercatore Eliezer Yudkowsky afferma che il rapporto tra superintelligenza e umanità sarà simile a quello tra uomo e formica. Hai paura che l'AI possa considerarci come formiche e annientarci?

Altman: Ho sentito molte persone descrivere in modi diversi il rapporto tra AI e umanità.

La mia preferita è quella del mio cofondatore Ilya Sutskever, che ha detto di sperare che l'intelligenza artificiale generale tratti gli esseri umani come genitori amorevoli. Quando poniamo questa domanda, in realtà stiamo proiettando le emozioni umane sull'AGI.

Credo che questo strumento sarà estremamente potente. Anche se non ha intenzioni, chiedergli di fare qualcosa potrebbe avere conseguenze che non comprendiamo. Perciò, è fondamentale allinearlo ai valori umani. Non credo che ci tratterà come formiche.

Domanda: I critici ti accusano di aver trasformato OpenAI da un'organizzazione no-profit a un'azienda commerciale, trascurando in parte i rischi per la sicurezza. Sei d'accordo con queste critiche? O pensi che a volte sia necessario andare avanti per progredire?

Altman: Innanzitutto, abbiamo ancora un'entità no-profit, e continueremo ad averla in futuro. Voglio che sia la no-profit più dotata di risorse e, forse, la più influente. Questo è fondamentale per la nostra missione.

Questo ruolo di governance è importante anche per la nostra missione, per garantire che restiamo fedeli ai nostri obiettivi, dando priorità alla sicurezza, al benessere e al massimo interesse dell'umanità.

Ovviamente, abbiamo commesso degli errori, e con l'emergere di questa nuova tecnologia, ne commetteremo altri in futuro. Ma nel complesso, sono estremamente orgoglioso dei risultati del nostro team nel garantire che questi servizi siano sicuri, ampiamente benefici e diffusi.

Domanda: Tutto il mondo osserva le innovazioni hardware di OpenAI. Avete assunto un designer di Apple per questo. Possiamo supporre che il dispositivo sarà bellissimo, ma cosa potrà fare?

Altman: Sarà molto bello.

Le due grandi rivoluzioni nell'uso dei computer sono state il mouse e la tastiera, e il sistema a finestre dei monitor. È stato un vero passo avanti. Poi sono arrivati i dispositivi touch, che hanno cambiato il modello, eliminando il mouse e permettendo l'interazione con le dita, rendendo i dispositivi più personali. È stato un cambiamento enorme.

Fondamentalmente, non abbiamo mai avuto qualcosa di potente come l'AI. Un computer che può davvero capire le nostre esigenze e pensare, ridefinisce il significato stesso di usare un computer. Quindi stiamo ancora esplorando. Questo processo richiederà molto tempo, non aspettatevi risultati immediati.

Ma col tempo, mi aspetto che lanceremo una piccola serie di dispositivi. Saranno sicuramente belli, ma non è la cosa più importante. Se faremo un buon lavoro, spero che cambieranno il modo di usare i computer, di lavorare, divertirsi e vivere. Ma da qui al raggiungimento di quell'obiettivo, c'è ancora molto lavoro da fare e molto da esplorare.

Domanda: Puoi fare un esempio delle funzioni o capacità che questi dispositivi potrebbero avere?

Altman: Oggi, se vuoi svolgere un compito al computer, devi cliccare ovunque, passare da un'app all'altra. Se il compito è complesso, può richiedere tempo. Uno dei grandi vantaggi dell'AI è che puoi impostare un compito complesso e lasciarlo lavorare per un giorno, un mese o anche un anno.

Puoi davvero immaginare di porre al computer una domanda molto complessa ma concisa, e poi fidarti completamente che prenderà le decisioni giuste, tornando da te solo quando serve aiuto. Questo cambierà completamente la sensazione di usare un computer, invece di avviare una miriade di app e ricevere notifiche continue. Questo è uno degli esempi.

Domanda: L'industria tecnologica americana ha sempre avuto un'impronta di democrazia liberale. Oggi, molti leader del settore sostengono Trump. Come spieghi questo cambiamento di atmosfera?

Altman: Il settore tecnologico dovrebbe collaborare con qualsiasi presidente americano. Ma in questo caso specifico, credo che alcuni cambiamenti politici siano stati benvenuti. Costruire infrastrutture negli Stati Uniti è sempre stato difficile, ed è fondamentale per aziende come la nostra. Il presidente Trump ha fatto molto bene in questo senso. Un clima più favorevole alle imprese e alla tecnologia ha portato cambiamenti positivi.

Domanda: Gli Stati Uniti sono ora estremamente divisi. Cosa pensi dell'idea che l'AI possa un giorno sostituire il presidente degli Stati Uniti nella governance?

Altman: Non credo che le persone siano pronte a questo, almeno non presto. Tuttavia, mi aspetto che presidenti e leader di tutto il mondo utilizzeranno sempre più l'AI per aiutarli a prendere decisioni complesse. Ma penso che vorremo comunque che siano gli esseri umani a firmare queste decisioni.

Domanda: Infine, molte persone chiedono consigli sentimentali a ChatGPT. Hai mai chiesto aiuto al tuo assistente AI per questioni di cuore?

Altman: Non lo uso così spesso come altri per questo tipo di problemi. L'ho provato, ma non è il mio principale caso d'uso personale. Ma chiaramente, molte persone lo fanno davvero.