Il sogno europeo di un euro digitale, una scintillante valuta digitale della banca centrale, ha appena ricevuto un bagno di realtà.
Secondo Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della BCE, non scommettete di vedere l’euro digitale prima della metà del 2029.
Quasi un decennio dopo che la sua introduzione è stata avviata nell’ottobre 2020.
Accordo tra gli Stati membri
Cipollone ha lanciato questa bomba temporale durante un evento Bloomberg Future of Finance a Francoforte, ammettendo che l’orologio sta ticchettando molto più lentamente di quanto immaginato dai sostenitori più ottimisti dell’euro digitale.
Ha puntato il dito contro il Parlamento europeo, accusandolo di essere il maggiore ostacolo in questo percorso.
Il compito del Parlamento? Approvare la legislazione necessaria per trasformare la scommessa sull’euro digitale in realtà.
Cipollone afferma che un accordo tra gli Stati membri dell’UE dovrebbe prendere forma entro la fine del 2025, con il Parlamento che probabilmente adotterà una posizione ufficiale entro maggio 2026.
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Saranno i politici a decidere quanto euro digitale potranno detenere gli utenti
Questo ritardo si verifica nonostante le crescenti richieste in tutto il continente di accelerare una CBDC per salvaguardare l’indipendenza finanziaria dell’Europa, soprattutto contro la crescente ondata di stablecoin statunitensi. Eppure, le ruote di Bruxelles girano lentamente.
Proprio la scorsa settimana, i ministri dell’UE hanno raggiunto un compromesso sulla roadmap dell’euro digitale, fissando limiti a quanto euro digitale gli utenti potranno detenere.
Paschal Donohoe, Ministro delle Finanze irlandese e Presidente dell’Eurogruppo, ha riassunto l’accordo: prima di qualsiasi decisione finale sull’emissione dell’euro digitale, ci sarà spazio per ulteriori discussioni nel Consiglio dei Ministri.
Traduzione? Ancora molta politica prima che il tuo portafoglio digitale riceva un restyling in euro.
Orizzonte lontano
La BCE però non si arrende. Mira a decidere entro ottobre se passare alla prossima fase dell’avventura euro digitale.
Dopo di ciò, i legislatori avranno sei settimane per modificare il piano e altri cinque mesi per discuterne, tempo più che sufficiente perché la realpolitik allunghi ulteriormente i tempi.
Per la comunità crypto questo significa che la pazienza è la parola d’ordine. L’euro digitale europeo sta ancora muovendo i primi passi, misurando la danza labirintica della legislazione e della politica tra gli Stati membri.
La metà del 2029 è il nuovo orizzonte lontano: segnatevelo sul calendario, ma non trattenete il respiro.

Esperto di criptovalute e Web3, fondatore di Kriptoworld
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Con anni di esperienza nella copertura del settore blockchain, András offre reportage approfonditi su DeFi, tokenizzazione, altcoin e regolamentazioni crypto che stanno plasmando l’economia digitale.