L'Organisation for Economic Co-operation and Development (OECD) avverte che la maggior parte delle persone che possiedono o intendono acquistare criptovalute non dispone delle risorse finanziarie e delle competenze digitali necessarie, e questa lacuna le espone a un alto rischio di perdere denaro, cadere in truffe o affrontare guasti tecnici.
L'organizzazione internazionale composta da 38 paesi per lo più sviluppati ha pubblicato il rapporto l'8 settembre 2025, utilizzando dati provenienti da 39 economie. Il rapporto mostra che la proprietà di criptovalute è in aumento, soprattutto tra i giovani, ma le competenze di base in ambito finanziario e digitale rimangono molto basse.
L'OECD afferma che scarse competenze finanziarie aumentano i rischi per gli investitori in criptovalute
L'OECD ha condotto un sondaggio in 39 economie per valutare quanto bene gli adulti comprendano le questioni finanziarie di base e come utilizzino gli strumenti finanziari digitali. È emerso che la maggior parte delle persone non è pronta ad affrontare le sfide dell'investimento in asset digitali.
Il rapporto mostra che gli individui non hanno le competenze per riconoscere le truffe e comprendere come la volatilità influisca sul valore delle loro partecipazioni. Alcuni non sanno nemmeno come conservare e mettere in sicurezza i propri token. Queste lacune aumentano le probabilità che le persone perdano denaro, vengano ingannate da criminali o commettano errori irreversibili.
Secondo i risultati del sondaggio, i punteggi di alfabetizzazione in tutte le 39 economie erano solo 53 su 100. E questo non è nemmeno l'aspetto più scioccante. Il 71% degli adulti ha ottenuto un punteggio inferiore al livello minimo di base che l'OECD ritiene necessario per partecipare alla finanza digitale.
Inoltre, solo il 29% degli adulti a livello mondiale e il 34% nei paesi OECD raggiungono il punteggio target di alfabetizzazione di 70 su 100. Ciò significa che meno di 1 adulto su 3 a livello globale, e solo circa 1 su 3 nelle economie sviluppate, è in grado di gestire responsabilmente i rischi della finanza digitale.
I dati mostrano anche che, sebbene solo pochi individui possiedano crypto-asset, la consapevolezza è già molto alta e si sta diffondendo rapidamente. Il 41% degli adulti afferma di conoscere i crypto-asset, ma solo il 3,2% a livello globale e il 3,8% nei paesi OECD li possiede effettivamente.
Economie come il Lussemburgo possiedono l'11%, la Finlandia il 9% e l'Irlanda l'8% della fornitura totale. Questo indica che le criptovalute sono già mainstream in alcuni paesi e rappresentano una parte importante dei portafogli degli investitori. L'OECD afferma che questi numeri in crescita moltiplicheranno solo i rischi, poiché i nuovi investitori di mercato non hanno l'alfabetizzazione necessaria per proteggere se stessi e i propri investimenti.
Forse la rivelazione più scioccante è che il 55% dei possessori di criptovalute sa che questi asset digitali non sono moneta a corso legale nelle loro giurisdizioni. Quasi il 50% dei possessori di criptovalute pensa che funzionino allo stesso modo della valuta ufficiale emessa dal proprio governo. L'OECD afferma che questa incomprensione porterebbe tali persone a correre rischi non calcolati che potrebbero devastare le loro finanze.
L'OECD afferma inoltre che molte persone investono in criptovalute principalmente perché temono di perdere un'opportunità quando i prezzi salgono o quando vedono amici e sconosciuti online ottenere profitti rapidi. Questo comportamento di gregge porta le persone a prendere decisioni sbagliate nei momenti peggiori.
I responsabili politici agiscono per insegnare competenze e proteggere gli investitori retail
L'OECD afferma che i responsabili politici devono agire rapidamente perché molte persone e istituzioni rischiano le proprie finanze senza comprendere adeguatamente i rischi coinvolti. Invita governi e regolatori a investire nell'educazione finanziaria attraverso programmi che affrontino direttamente i pericoli specifici dei crypto-asset invece di insegnare solo lezioni di finanza generale.
Il rapporto suggerisce che i responsabili politici dovrebbero aggiungere argomenti sulle criptovalute ai programmi scolastici e ai corsi di alfabetizzazione per adulti. Dovrebbero anche insegnare competenze di sicurezza digitale di base come la configurazione e la gestione dei wallet, la protezione delle chiavi private e il riconoscimento di offerte sospette che potrebbero essere truffe o piattaforme false.
L'OECD afferma inoltre che le economie devono chiarire al pubblico che le criptovalute non sono moneta a corso legale nella maggior parte dei paesi e che le garanzie sui depositi raramente le proteggono. Ciò significa che un investitore non potrà mai, per quanto si sforzi, recuperare i propri fondi se una piattaforma di scambio fallisce o se perde le proprie chiavi.
Tuttavia, l'OECD afferma che l'educazione da sola non è sufficiente perché anche gli investitori ben informati possono perdere denaro a causa di regole deboli, mercati poco regolamentati e piattaforme che ignorano gli standard di base. I regolatori devono combinare l'educazione con leggi forti a tutela dei consumatori per fornire alle persone le conoscenze e le protezioni necessarie a ridurre i rischi.
Infine, l'OECD afferma che l'educazione dovrebbe essere continua perché la finanza digitale è in costante evoluzione con nuovi prodotti, mercati e piattaforme. Pertanto, i governi dovrebbero continuare a monitorare i progressi per identificare eventuali lacune o programmi obsoleti e apportare correzioni prima che sia troppo tardi.
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