Il gigante energetico cinese guarda alle stablecoin per le transazioni transfrontaliere

L'entusiasmo intorno alle stablecoin continua e ora una grande compagnia energetica cinese mostra interesse per il loro utilizzo nel commercio internazionale. PetroChina, una filiale di China National Petroleum Corporation, sta osservando da vicino gli sviluppi a Hong Kong mentre valuta il potenziale delle stablecoin per i pagamenti transfrontalieri.

PetroChina segnala interesse per le stablecoin ancorate allo yuan

Wang Hua, Chief Financial Officer e Board Secretary dell’azienda, ha evidenziato l’interesse durante i risultati finanziari semestrali di PetroChina, segnalando che la società potrebbe esplorare l’utilizzo delle valute digitali per scopi di regolamento.

Questa mossa riflette uno sforzo più ampio per promuovere l’uso internazionale dello yuan. Storicamente, il commercio del petrolio è stato dominato dal dollaro statunitense. L’adozione di una stablecoin ancorata allo yuan potrebbe consentire alla Cina di regolare le transazioni in modo più efficiente nella propria valuta, sostenendo il ruolo crescente dello yuan nei mercati energetici globali.

Il quadro normativo di Hong Kong

Hong Kong ha recentemente implementato una nuova ordinanza sulle stablecoin, in vigore dal 1° agosto, che stabilisce regole per l’emissione e la regolamentazione delle valute digitali. 

Nel frattempo, la Hong Kong Monetary Authority (HKMA) ha introdotto un quadro di licenze che si applicherà alle istituzioni che intendono emettere o supportare stablecoin. Le aziende che si ritengono pronte possono presentare domanda in anticipo, con una data obiettivo per la revisione prioritaria fissata al 30 settembre 2025.

Diverse aziende cinesi, tra cui JD.com e Ant Group, hanno espresso interesse nell’emissione di token digitali ancorati allo yuan e potrebbero partecipare una volta che le licenze saranno disponibili.

Valuta digitale ancorata allo yuan nel commercio petrolifero

La dichiarazione di Wang Hua potrebbe essere interpretata come un’indicazione dell’interesse potenziale di PetroChina a diventare un emittente di stablecoin. Se una grande compagnia energetica come PetroChina dovesse adottare le stablecoin per le transazioni transfrontaliere, ciò potrebbe rendere più efficienti i regolamenti dei pagamenti internazionali.

La Cina ha regolato una quota crescente del proprio commercio energetico in yuan, un sistema talvolta definito “petro-yuan”. Il commercio con la Russia, ad esempio, si è basato fortemente su valute locali come lo yuan e il rublo, con il 2024 che ha visto la maggior parte delle transazioni condotte in queste valute. 

L’utilizzo di una versione digitale dello yuan per tali scambi potrebbe integrarlo ulteriormente nei mercati energetici internazionali e sostenere l’espansione dei pagamenti digitali.

Stablecoin sotto esame mentre la Cina valuta il loro futuro utilizzo

Nonostante il crescente interesse per le stablecoin, i regolatori cinesi hanno adottato un approccio cauto:

• All’inizio di agosto, sono state testate stablecoin ancorate al renminbi per esplorare modi per ridurre la dipendenza dal dollaro statunitense.
• Poco dopo, i regolatori cinesi hanno chiesto ai principali broker domestici di interrompere la ricerca che promuoveva le stablecoin.
• La mossa mira a frenare il crescente interesse per la valuta digitale tra gli investitori locali.

Tuttavia, la Cina non ha abbandonato del tutto l’idea. Secondo Reuters, il Consiglio di Stato dovrebbe discutere l’espansione dell’uso delle stablecoin ancorate allo yuan al prossimo vertice della Shanghai Cooperation Organization (SCO). Una tale mossa potrebbe fornire chiarezza sul quadro normativo per questo asset digitale e sul suo potenziale ruolo nel commercio transfrontaliero.