Cambio di politica del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti: gli sviluppatori di software decentralizzati saranno esentati da alcune responsabilità penali

Secondo quanto riportato da ChainCatcher, che cita un articolo di Decrypt, un alto funzionario del Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha comunicato giovedì a un gruppo di lobbisti e leader del settore crypto a Jackson Hole, Wyoming, che il governo statunitense non perseguirà più gli sviluppatori di software decentralizzati in base a una specifica accusa. Questo annuncio arriva nonostante, all’inizio di questo mese, i procuratori federali abbiano ottenuto la condanna del cofondatore di Tornado Cash, Roman Storm, proprio sulla base di tale accusa.

L’accusa si basa sulla Sezione 1960(b)(1)(C) del Codice degli Stati Uniti, che stabilisce che qualsiasi operatore di un’attività di trasmissione di denaro non autorizzata che gestisca fondi noti per provenire da attività criminali o destinati a usi illegali commette un reato. Solo poche settimane fa, una giuria di Manhattan ha dichiarato Storm colpevole di aver violato questa legge, un reato che prevede una pena massima di cinque anni di reclusione federale. La giuria non è riuscita a raggiungere un verdetto su tutte le altre accuse.

Tuttavia, durante il policy summit odierno a Jackson Hole, Matthew Galeotti, Capo ad interim della Divisione Penale del DOJ, ha chiarito ai leader e ai lobbisti del settore crypto presenti che i procuratori federali non applicheranno più l’accusa prevista dalla 1960(b)(1)(C) agli sviluppatori di software decentralizzati in futuro.